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12
Nov

L’emergenza Covid e i nuovi rischi per biologi e laboratori d’analisi

Quella che vi riportiamo di seguito è una delle tante storie che in epoca di pandemia rischiano di diventare pericolosi precedenti che possono andare ad influire sulla carriera professionale di molti: nella fattispecie, fotografa perfettamente i nuovi rischi che incombono sulla categoria dei biologi e sui laboratori di analisi.

Qualche giorno fa una nota squadra di calcio, in vista della partita di Coppa, sottopone i propri giocatori a test COVID per accertarne la negatività in un Laboratorio fiduciario della Federazione. Al termine dei test viene data la negatività di tutta la rosa.
E fin qui tutto bene!!!
Nel giro di qualche ora, in base a una nuova valutazione dei risultati, uno dei giocatori è stato considerato “debolmente positivo”: tale risultato, successivamente confermato con un test aggiuntivo, ha portato all’immediato isolamento ed esclusione dalla lista dei convocati del giocatore.
A questo punto la Società organizza una propria “sessione anti COVID” presso il proprio laboratorio di fiducia.
E qui iniziano i problemi!!!
I risultati dati dal secondo Laboratorio danno esito NEGATIVO.
Chi ha sbagliato cosa?
E’ una questione di carica virale?
…di sensibilità del test?
…della sua specificità?
Errore umano?
Scambio di campione?
Sono tante le domande che si affollano nella mente dei Dirigenti della Società che, in seguito a questa vicenda, si trovano con un convocato in meno che avrebbe o non avrebbe potuto fare la differenza ma che certamente è dovuto restare a casa!!! E questo, agli occhi della blasonata società di calcio, potrebbe apparire come un danno da vedere risarcito.

È evidente quindi che Biologi e Laboratori di Analisi debbano tenere in debita considerazione, ora come non mai, dei fattori collaterali diversi rispetto a quelli puramente tecnico – clinico – sanitari che entrano prepotentemente in gioco quando a questi ultimi si legano i profitti e gli interessi economici di aziende, imprenditori e lavoratori che potrebbero vedersi danneggiati dall’operato di queste importanti strutture sanitarie.
Ma come garantirsi una serena attività professionale e nel contempo tutelare il privato?
Oltre a mettere in atto tutte le procedure che comprovino l’assoluta qualità dei processi all’interno della struttura che nel contempo certifichino quanto fatto dai vari operatori, uno strumento di tutela fondamentale è dotarsi di una corretta copertura assicurativa, con particolare attenzione verso la tutela legale, che possa farsi carico di eventuali contenziosi laddove i costi di difesa contro eventuali richieste di risarcimento danni potrebbero essere molto elevati.
Nel contempo, individuare e valutare i fattori di rischio che espongono a possibili azioni risarcitorie, avviando un percorso virtuoso che preveda una metodologia mirata al loro contenimento.

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